giovedì 2 dicembre 2010

Come cambia il panorama della progettazione della luce con microtecnologie e controllo digitale

L'era digitale e l'era dell'elettronica è entrata a pieno titolo nel mondo dell'illuminazione. Una rivoluzione tecnologica è in corso. Cambiano gli strumenti di una progettazione più consapevole, più ricca e più variegata aprendo nuovi percorsi e nuove forme di interpretazione nel mondo della luce. Cambia la logica dei prodotti, cambiano le prospettive di durata, le potenzialità per una maggior sostenibilità nel modo di generare fonti luminose e soprattutto cambiano gli attori della scena luminosa, a favore di un'interpretazione più libera e più colta del fruitore, nonché destinatario finale.
La luce è ovunque, la luce è presente anche quando è assente. Nella maggiore consapevolezza dell'importante ruolo che la luce assume nel quotidiano, nei settori specialistici, nel tempo libero come nel lavoro, nel rilassamento della mente o negli impieghi che spaziano dalla sicurezza agli obiettivi culturali, commerciali e ludici si apre una nuova frontiera della comunicazione visiva. La luce esprime un codice di interattività con il nostro stato mentale. Si aprono nuovi orizzonti: sempre più rapidamente il comune utente si pone delle domande, degli interrogativi, su fondamentali temi di maggior comfort e piacevolezza di un ambiente, si pone le domande sul costo relativo di fruizione, oltre che sull'acquisto di una nuova tecnologia.
 Tuttavia, il trapasso tecnologico e storico che stiamo vivendo sposta i confini verso mete molto più ambiziose che coinvolgono la convivenza più consapevole con lo spazio a varie scale: dall'unità primordiale del rifugio, passando per lo spazio abitativo o professionale, attraverso le città, i territori urbani, gli ambiti paesaggistici più ampi e perchè no, anche lo spazio sovra-urbano e territoriale in vista del progressivo contenimento dell'inquinamento luminoso.
La grande industria dell'illuminazione si prepara, i designer si preparano, la comunicazione visiva diventa materia di innovazione pura, giocando con i nostri sensi e stimolando una consapevolezza nuova dell'ambiente e del nostro stesso ruolo di riconoscerci parte attrice di questi cambiamenti, in vista di portare valore aggiunto alla vivibilità del quotidiano e alle prospettive più lungimiranti.
Il mercato è in piena effervescenza proponendo già una mirabolante panoramica di soluzioni, di pre-confezionamenti pronti all'uso! Dalla lampadina o dalle superfici emmittenti a veri e propri sistemi di controllo e gestione della scena luminosa, non manca nulla nell'ampio ventaglio di possibilità, se non per quell'importante e insostituibile capacità di costruire una poetica dell'immagine, dell'ambiente, della materia del costruito o dell'immaterialità , nei nuovi confini che caratterizzano gli spazi che viviamo, che frequentiamo e che diventano, giorno dopo giorno, il nostro patrimonio di ricordi. Istintivamente l'innovazione ci porta beneficio o ci degrada a seconda della richezza o meno del percorso progettuale, dell'intenzionalità e della consapevolezza del valore simbolico dell'armonia contrapposto al puro interesse consumistico.
La luce qualitativa pone queste implicazioni, oltre a numerose altre ancora! Si tratta di un problema più etico o più funzionalista? Non saprei, ma di una cosa sono convinto: illuminazione non solo metaforicamente è parte della nostra quotidianità e può elevare o declassare non solo la percezione degli spazi ma soprattutto la percezione del vissuto, diventando parte integrante della qualità del tempo fruibile, in ogni circostanza. Le occasioni di ripensare la progettualità diventeranno sempre più frequenti, le esigenze e parte dei desideri nel campo della luce diventeranno sempre più rappresentativi di una forma di personalizzazione, rivendicando una rinascita del fruitore protagonista e attore del suo ambiente. Sarà compito del progettista predisporre l'ampia rosa di scelte e formulazioni, proprio in virtù di una sua sapiente conoscenza dell'innovazione nella tecnologia e dell'impiego di materiali nuovi di cui l'illuminazione necessita. Mai come ora, gli strumenti a disposizione sono stati così variegati e promettenti...
http://www.studiopasetti.it/, www.aidiluce.it/doc/LUCE_4-10.pdf

1 commento:

  1. Complimenti, il tema è molto interessante. A questo punto sarebbe importante conoscere il parere delle aziende produttrici del settore, per comprendere se gli aspetti qualitativi “di nuova generazione” siano effettivamente contemplati o siano ancora nel limbo delle prospettive future prossime. Ovviamente ci sarà ancora una notevole differenza di metodo tra il progetto del prodotto decorativo e il progetto del sistema architetturale, i quali, tuttavia tendono sempre più a relazionarsi nei nuovi concepì illuminotecnica!

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